Secondo l’Unione Europea, la produzione dei materiali che usiamo quotidianamente e la gestione dei rifiuti sono responsabili rispettivamente del 45% e del 3,32% delle emissioni di CO2 in Europa. Per limitare le emissioni di gas serra è necessario passare dalla classica economia lineare a un modello circolare, più virtuoso. Quali sono le differenze tra economia circolare e lineare e perché le aziende dovrebbero ripensare i loro processi?
L’economia lineare non è più sostenibile
Solo in UE, ogni anno si producono 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti. L’economia lineare produce attraverso il modello “prendere – usare – gettare”, in cui si estraggono le materie prime per produrre oggetti e prodotti che vengono acquistati, utilizzati e infine eliminati come rifiuti.
L’economia lineare prevede:
- Produzione massiva di prodotti di scarsa qualità, progettati per durare poco;
- Consumismo usa e getta;
- Gestione dei rifiuti attraverso lo smaltimento in discarica o tramite inceneritori.
È evidente che gli svantaggi di questo sistema sono molteplici:
- Le risorse che il nostro pianeta ci mette a disposizione sono limitate e l’economia lineare porta all’esaurimento delle materie prime;
- I processi di produzione prevedono numerosi scarti, che hanno un impatto economico e ambientale;
- La produzione lineare è causa di inquinamento e una minaccia agli ecosistemi e alla biodiversità, ma soprattutto crea disuguaglianza a livello sociale.
Ridurre la quantità di rifiuti che produciamo, come singoli e come aziende, è un obbligo che non possiamo più posticipare.
Quali vantaggi comporta il passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare?
Il Parlamento Europeo ha stabilito che entro il 2050 l’economia circolare sostituirà l’economia lineare a cui siamo abituati.
Al contrario dell’economia lineare, l’economia circolare è un modello di produzione e consumo in cui i rifiuti sono trasformati in risorse, in modo da estendere il ciclo di vita dei prodotti e ridurre allo stesso tempo la quantità di rifiuti.
Segue il paradigma “prendere – usare – riutilizzare” e i suoi benefici coinvolgono l’ambiente, le aziende e l’intera società.
Scegliere l’economia circolare:
- Aiuta il pianeta a rigenerare nuove materie prime;
- Può contribuire a diminuire le emissioni di CO2, riducendo così la pressione sull’ambiente;
- Riduce i costi delle materie prime;
- Permette di migliorare i processi produttivi e favorisce l’innovazione e lo sviluppo aziendale;
- Permette di creare prodotti durevoli, di maggiore qualità e innovativi, che possono essere facilmente riparati o riciclati;
- Aumenta il risparmio per i consumatori e per le aziende;
- Aumenta i posti di lavoro, secondo i dati in Europa l’economia circolare potrebbe creare 700.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030;
- Porta a una maggiore crescita economica.
Come l’economia circolare potrebbe limitare i rifiuti?
Nell’economia circolare cambia anche la percezione del rifiuto, che non è più visto come qualcosa da smaltire in discarica o incenerire ma come una risorsa e un valore aggiunto, da recuperare, riciclare e riutilizzare.
Scegliendo un modello più sostenibile la produzione di rifiuti come la conosciamo ora si riduce drasticamente, portando un vantaggio notevole anche per le aziende, che vedranno diminuire i costi dello smaltimento dei rifiuti.
Altri vantaggi per le aziende: verso la simbiosi industriale
Adottare un sistema di produzione circolare apre una vasta gamma di scenari per le aziende, che grazie al loro modello virtuoso possono iniziare a collaborare con altre aziende secondo il principio della simbiosi industriale.
Di cosa stiamo parlando? La simbiosi industriale prevede la collaborazione tra le diverse filiere produttive, seguendo nuovi modelli in cui le aziende, in particolare quelle vicine tra loro, lavorano in sinergia per condividere e scambiare:
- Risorse;
- Materiali di scarto;
- Conoscenze;
- Infrastrutture.
Che possono essere utili per creare nuove opportunità economiche e dare vita a una rete collaborativa tra le diverse realtà.
L’impegno di DEMM verso l’economia circolare
In DEMM crediamo nella forza rivoluzionatrice dell’economia circolare: dove gli altri vedono un rifiuto, noi vediamo nuove possibilità.
Ci impegniamo ogni giorno a ri-emettere nel processo produttivo la maggior parte dei rifiuti che gestiamo e a lavorare in modo responsabile ed ecocompatibile, trovando soluzioni adatte a salvare gli scarti che diventeranno nuova e pura materia prima.
Ma questo impegno non deve coinvolgere solo noi: abbiamo bisogno della partecipazione di tutti gli attori coinvolti nella catena del valore dai produttori ai distributori, fino ai consumatori, politici e istituzioni.