Nel vasto panorama della produzione industriale, la gestione dei rifiuti svolge un ruolo critico nella salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica.
I rifiuti pericolosi rappresentano una categoria particolare di scarti che, a causa delle loro caratteristiche nocive, richiedono un trattamento e una gestione specifica. Questi rifiuti possono derivare da diverse fonti, tra cui processi industriali, produzione di sostanze chimiche, attività sanitarie e altro.
In questo articolo ci concentreremo sulle sfide e sulle soluzioni legate alla pericolosità dei rifiuti industriali, un aspetto cruciale spesso trascurato.
Il quadro della pericolosità: identificazione e classificazione
I rifiuti provenienti dalle attività industriali e produttive sono definiti rifiuti speciali e con il fine di gestirne l’iter di smaltimento, si procede innanzitutto ad identificarli.
L’identificazione consiste nell’attribuzione a ciascun rifiuto di un codice univoco, il codice CER (o codice EER) che fa riferimento all’elenco dei rifiuti condiviso da tutti i paesi dell’Unione Europea. Questo funge da impronta digitale rivelatrice delle sue origini, del processo di generazione e della tipologia stessa.
Nell’identificare un rifiuto speciale va specificato anche se si tratta di rifiuto pericoloso o non pericoloso, questo si esplicita con la presenza di un asterisco nel codice CER. Se vi è l’asterisco, si tratta di un rifiuto speciale pericoloso.
Tutti i rifiuti industriali necessitano di una gestione adeguata, ma nel caso specifico dei rifiuti speciali pericolosi, questo si rivela ancor più determinante. Sono questo tipo di scarti e rifiuti, ma non solo, che influiscono direttamente sull’ecosistema nei diversi comparti ambientali.
Dinamiche della pericolosità: uno sguardo approfondito
L’attributo di pericolosità è un faro guida per le aziende.
In particolare, le imprese coinvolte in processi industriali con materiali o sostanze pericolose devono essere consapevoli della pericolosità degli imballaggi utilizzati. Identificare correttamente il contenuto è fondamentale per garantire lo smaltimento sicuro e conforme degli imballaggi contaminati.
Questa complessità richiede una gestione olistica, che va oltre il mero riconoscimento delle sostanze tossiche per abbracciare una visione completa del ciclo di vita del rifiuto.
I rifiuti speciali pericolosi e la normativa
L’apparato normativo che regola la classificazione dei rifiuti industriali è contenuto in una serie di direttive sia comunitarie che nazionali, i cui punti di riferimento cardine sono i seguenti
- la Direttiva 2008/98/CE modificata dal Regolamento 2017/997/UE e dal Regolamento 2014/1357/UE;
- il D. Lgs. 152/2006 modificato dal D. Lgs. 116/2020.
Su questo impianto normativo sono intervenuti successivamente diverse variazioni che hanno apportato delle modifiche all’elenco dei codici CER con l’intento di introdurre nuovi codici in base alle necessità o correggere le descrizioni dei codici esistenti.
Le classi di pericolosità
Nel caso di rifiuti speciali pericolosi, quindi rifiuti identificati da codice CER e asterisco, è necessario specificare la classe di pericolosità. Si tratta di un codice addizionale che va riportato in tutta la documentazione prodotta per l’iter di gestione.
Le caratteristiche di pericolo sono riportate in 15 sigle introdotte dall’acronimo HP (Hazardous Property) seguito da un numero come previsto dal Regolamento UE n. 1357/2014 che introduce la nuova denominazione in sostituzione della sola lettera H.
Le caratteristiche di pericolo sono quindi accorpate in 15 classi definite ciascuna da un attributo:
- HP 1 Esplosivo
- HP 2 Comburente
- HP 3 Infiammabile
- HP 4 Irritante
- HP 5 Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspirazione
- HP 6 Tossicità acuta
- HP 7 Cancerogeno
- HP 8 Corrosivo
- HP 9 Infettivo
- HP 10 Tossico per la riproduzione
- HP 11 Mutageno
- HP 12 Liberazione di gas a tossicità acuta
- HP 13 Sensibilizzante
- HP 14 Ecotossico
- HP 15 Rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente
Il focus su sicurezza e sostenibilità
Le aziende devono mettere in atto strategie che garantiscono la sicurezza durante tutte le fasi del processo di gestione dei rifiuti industriali. Dall’identificazione iniziale alla corretta disposizione finale, la sicurezza dovrebbe essere integrata in ogni passo.
Secondo quanto disposto dalle normative in vigore, la gestione dei rifiuti speciali industriali va affidata ad un partner ambientale regolarmente iscritto all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, nello specifico per i rifiuti pericolosi è necessario operare in completa sicurezza per tutelare la salute umana e l’ambiente.
DEMM: il partner affidabile nella gestione responsabile
In questo contesto DEMM è il partner ambientale che affronta la sfida della pericolosità dei rifiuti industriali con un approccio innovativo e responsabile. Attraverso un impegno costante per l’efficienza ambientale, Ci posizioniamo come un faro guida nel settore della gestione dei rifiuti industriali.
Affrontare la pericolosità dei rifiuti industriali richiede consapevolezza, impegno e soluzioni pratiche e la Demm si distingue come un alleato affidabile per le imprese che desiderano navigare questo complesso territorio mantenendo al centro la sicurezza e la sostenibilità.