Gestire i rifiuti in modo consapevole e sicuro è fondamentale per proteggere noi e l’ambiente che ci circonda da sostanze potenzialmente pericolose. Vediamo cosa sono i codici EER e CER, quante tipologie ne esistono e come si utilizzano per una gestione efficiente dei rifiuti.
Che cos’è il codice EER
Il codice EER è il codice utilizzato per classificare i rifiuti pericolosi e non pericolosi all’interno dell’Elenco Europeo dei Rifiuti, e permette di identificare i rifiuti anche in base al processo produttivo da cui sono originati.
Si tratta di un numero composto da 3 coppie di 2 cifre, ad esempio EER aa.bb.cc, che indicano rispettivamente:
- Classe, ovvero la fonte o il settore di attività da cui deriva il rifiuto (agricoltura, processi chimici, lavorazione del legno ecc.;
- Sottoclasse, ovvero il processo produttivo di provenienza del rifiuto;
- Categoria, ovvero la tipologia, il nome e la descrizione del rifiuto.
Ad esempio, il codice EER 03.01.01 indica gli scarti di corteccia e sughero, mentre il 15.01.06 indica gli imballaggi in materiali misti.
Codici EER affiancati da un asterisco
I codici affiancati dall’asterisco indicano invece i rifiuti pericolosi, che andranno etichettati con il simbolo quadrato della R nera su sfondo giallo.
Codice EER o codice CER, qual è la differenza?
Fino al 2020, prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo 116/2020, i codici utilizzati per identificare i rifiuti erano i CER, catalogo Europeo dei Rifiuti, che venivano inseriti all’interno dell’Elenco Europeo dei Rifiuti.
Oggi il codice CER per i rifiuti è sostituito dall’EER, ma i due termini sono utilizzati come sinonimi.
Chi deve classificare i rifiuti con i codici EER
Il produttore dei rifiuti è la persona o l’azienda che fisicamente genera rifiuti, così come chi è legalmente responsabile della produzione dei rifiuti, ovvero coloro che commissionano lavori e tutte le organizzazioni che delegano ad altri attività che generano rifiuti.
È suo compito classificare i rifiuti, prima che vengano rimossi dal luogo di produzione.
Per la classificazione esistono due macrocategorie di codici EER, quelli assoluti e quelli a specchio.
I codici assoluti (Es. 15.01.11*) Indicano se il rifiuto nell’Elenco Europeo dei rifiuti viene classificato come pericoloso o non pericoloso in modo assoluto, senza ulteriore specificazione.
I codici EER a specchio (Es. 150202* – 150203) indicano i rifiuti che potrebbero risultare pericolosi a causa di concentrazioni limite di sostanze pericolose al loro interno. In questo caso è fondamentale eseguire ulteriori analisi per verificare l’eventuale superamento delle concentrazioni limite di sostanze pericolose individuate dalle Direttive.
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